LA SCUOLA DELL’INFANZIA MESSA DA PARTE

Un gruppo di  docenti precari della Gae  e  il gruppo #Nodiscriminazionegaeinfanzia, che fa parte del Comitato Tutela Docenti Precari GaE Infanzia,  ha deciso di unire le forze per manifestare la delusione sulla discriminazione della recente legge 107/2015  sulla scuola dell’infanzia. Il gruppo, nato per rivendicare i DIRITTI dei 23.000 docenti esclusi dal Piano di assunzioni straordinario previsto dalla Legge 107/2015, DICE NO ALLA DELEGA in bianco sul progetto 0/6  anni, ricordando che il finanziamento dello stesso non è stato inserito nella legge di stabilità 2016:

  • A causa della mancanza di fondi, i politici prospettano intese con Regioni e Comuni. Qualora questa linea di  accordo  con gli  enti  locali  trovasse accoglimento, si profilerebbe  il rischio che  l’intero settore della prima  infanzia possa essere assegnato a Regioni o Comuni che, per ridurre i costi, potrebbero  anche assegnare il servizio alle società cooperative;
  • Una tale ipotesi di aggregazione delle Scuole dell’infanzia ai nidi  minerebbe la validità di un percorso educativo unitario che attualmente è parte integrante del sistema di Istruzione statale italiano dai 3 ai 14 anni, come esplicitato nelle Indicazioni Nazionali 2012.
    DICONO ANCHE NO AL CONCORSO bandito per la Scuola dell’Infanzia, finché non si giungerà al completo svuotamento delle graduatorie provinciali.  La procedura concorsuale  è un inutile spreco  di  denaro pubblico, considerando le migliaia di  docenti qualificati e con  anni di  esperienza immediatamente disponibili nelle graduatorie per le quali hanno già superato uno o più concorsi e attendono, da oltre 15 anni, nelle GaE l’immissione in ruolo. Per volontà politiche dei governi precedenti le graduatorie Permanenti si  sono allungate ulteriormente, anche con gli inserimenti a pettine,  arrivando a contare oltre 20.000 docenti in attesa. Questo governo ha dato l’illusione, nel documento programmatico presentato il 3 settembre 2014, di svuotare le GaE, ipotizzando addirittura di derogare al TU, assumendo il 90% dei  docenti da gae  e 10% da GM, ma con la  L107/2015 tutto ciò non  si è verificato: le GAE infanzia hanno avuto, al contrario, una discriminazione rispetto le altre Graduatorie e si è compiuta una penalizzazione per l’intero settore della scuola dell’ infanzia: niente fase B e soprattutto niente fase C. Tra le tante deleghe comprese nella legge 107/2015 si prevede il riordino del segmento di istruzione/educazione 0-6 anni che viene concepito come “servizio integrato”.
    Il governo, entro 180 giorni dall’ emanazione della legge (perciò entro gennaio 2016…) avrebbe dovuto emanare un decreto legislativo di modifica sostanziale degli assetti della scuola dell’infanzia (segmento 3-6 anni) e dei nidi (segmento 0-3 anni). Fino ad oggi non è neppure stata presentata una bozza.
    Il gruppo #Nodiscriminazionegaeinfanzia, chiede  l’organico di POTENZIAMENTO anche per il settore  dell’infanzia , attingendo il personale dalle Gae provinciali, per ampliare l’offerta formativa con progetti e laboratori. Sia i bambini con bisogni educativi  speciali sia  i giftedchildren (bambini con alto potenziale cognitivo), hanno  il  diritto  di  trovare un  ambiente  educativo  rispettoso  dello  loro  esigenze di  sviluppo.   L’organico  di potenziamento  consentirebbe anche di  supplire i docenti  assenti fin dal primo giorno,  evitando gli orribili smistamenti dei bambini nelle altre sezioni che sono causa di inutili pianti e di disagi  educativi.

“Basta ignorare le norme  di  sicurezza, assegnando, ad un solo docente,  più alunni  del  dovuto!

Basta impoverire l’offerta formativa, impedendo  ad  intere classi  di  seguire  la continuità di  un percorso  educativo!  Basta costringere i docenti  all’improvvisazione,  per  sopperire  alle privazioni  che la legge  di stabilità ha imposto.

Non avere il supplente, quando si ha  a che  fare con fanciulli di pochi  anni d’età, significa sovvertire l’organizzazione dell’intera scuola.  Inoltre Impedire la nomina dei  collaboratori  scolastici, per assenze  fino a  sette giorni, significa privare le  scuole dell’ insostituibile  opera di chi provvede  alla quotidiana  cura  dei piccoli studenti.

Le  docenti della scuola dell’infanzia di  tutta Italia chiedono che vengano rispettati i loro diritti, riconoscendo il valore dei  loro percorsi  professionali. Ne ha bisogno la scuola. Ne ha bisogno l’ Italia.” Afferma ad una voce l’intero Comitato Tutela Docenti Precari GaE infanzia

 

 

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3 pensieri riguardo “LA SCUOLA DELL’INFANZIA MESSA DA PARTE

  • 13 Aprile 2016 in 21:32
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    La Scuola dell’Infanzia Statale non ha bisogno del sistema integrato 0-6 anni. È inserita a pieno titolo nel percorso formativo unitario 3-14 anni ormai da tempo, con ottimi risultati. Noi docenti di ruolo rivendichiamo lo stesso trattamento degli altri ordini di scuola. Nel bene e nel male! Totale empatia con i docenti Infanzia precari…basta discriminazioni! Potenziamento subito

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  • 13 Aprile 2016 in 22:29
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    Le maestre della gae infanzia non sono docenti di seconda categoria meritano il ruolo come tutti gli altri colleghi ex precari dopo la fase C

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  • 18 Aprile 2016 in 18:16
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    I docenti delle GaE infanzia chiedono pari trattamento come per gli insegnanti delle altre cdc! E’ un loro diritto avere certezze e non promesse fino ad ora non realizzate!

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